Il test secondo Meares e Stamey


è considerato il “gold standard” tra le metodiche diagnostiche per l’individuazione delle prostatiti

 

(Stamey TA. Prostatitis. J R Soc Med. 1981; 74(1):22-40).

 

 

  • Sezione della parete laterale della pelvi: plesso sacrale e pudendo. Henry Gray (1825–1861) - Anatomy of the Human Body, 1918.

  • Metodica del test secondo Meares e Stamey

    (Copyright Grant of Permission NEJM PS-2008-1942)
    da: Schaeffer AJ. N Engl J Med. 2006;355(16):1690-8)

  • Si tratta di un “lower urinary tract segmented test”,

    ossia di un test frazionato delle basse vie urinarie, consistente nella raccolta di 3 campioni delle urine del paziente in diverse condizioni.
    Tali campioni vengono denominati VB1, VB2 e VB3. Il termine VB sta per “Voided Bladder”


VB1
Il campione VB1 consiste nei primi 10 millilitri di urina raccolti al mattino. Questo primo mitto urinario può raccogliere eventuali microorganismi presenti nell’uretra, e può quindi rappresentare un indice di infezione a quel livello.
Nell’illustrazione si vede che il campione VB1, rappresentato in verde, raccoglie il materiale uretrale, anch’esso in verde.

VB2
Il campione VB2 è raccolto dopo il VB1 e rappresenta il cosiddetto “mitto intermedio” (in inglese: midstream urine). In questo caso, il campione può raccogliere microorganismi presenti a livello della vescica (si presuppone che le urine di primo mitto (VB1) abbiano in tutto o in parte rimosso eventuale materiale uretrale). La positività del campione VB2 può quindi indicare la presenza di patogeni in vescica. Nella figura, il campione VB2 e il contenuto vescicale sono rappresentati in azzurro.

Dopo la raccolta del campione VB2, l’urologo procede ad effettuare un massaggio prostatico al paziente in esame. Il massaggio è eseguito esercitando una leggera pressione sulla prostata, muovendosi dai margini laterali alla porzione centrale-apicale della ghiandola. La procedura può durare circa un minuto. Nel corso del massaggio prostatico, può verificarsi l’uscita di poche gocce di secrezioni prostatiche (EPS, expressed prostatic secretions), che vengono raccolte per essere sottoposte ad analisi microbiologica e coltura, assieme ai campioni VB1, VB2 e VB3. Nella figura il materiale prostatico è rappresentato in arancione.

VB3
Il campione VB3 è raccolto al termine del massaggio prostatico. Le urine VB3, esercitando un lavaggio dell’uretra, possono raccogliere ulteriore materiale prostatico (rappresentato in arancione, nel contesto di urine di colore azzurro). In caso di mancata raccolta di EPS, il VB3 può rappresentare l’unico campione contenente batteri localizzati a livello prostatico.


La positività dei campioni EPS e/o VB3, in caso di colture negative degli altri campioni, è indice di possibile infezione a livello della ghiandola prostatica.
Qualora i campioni VB1 e/o VB2 siano positivi, si può avere una indicazione di prostatite se la carica batterica nel campione VB3 è almeno il decuplo di quella misurata nei campioni di primo mitto o di mitto intermedio.
 

Secondo la classificazione proposta dall’NIH-NIDDK, la presenza di leucociti nel campione EPS e/o VB3 e nel liquido seminale rappresenta un criterio per la classificazione delle prostatiti di tipo IIIa.