[REQ_ERR: OPERATION_TIMEDOUT] [KTrafficClient] Something is wrong. Enable debug mode to see the reason. La Prostatite Cronica

Come trattare le prostatiti

  • Diagnosi delle prostatiti

    Per differenziare tra forme batteriche e abatteriche, é essenziale effettuare un’indagine basata sulla coltura di campioni urinari e di secreto prostatico, finalizzata alla localizzazione del focolaio di infezione.

    LEGGI TUTTO
  • Opzioni terapeutiche

    La terapia medica varia sensibilmente a seconda delle diverse classi di prostatite; per questo una diagnosi rigorosa e’ essenziale per il buon fine del trattamento.


    LEGGI TUTTO

  • Probabilità di successo, vantaggi attesi:

    Dati di letteratura indicano che le probabilità di successo (eradicazione completa dei patogeni infettanti) variano tra il 60 e il 95% nel caso della prostatite cronica batterica.

    LEGGI TUTTO
  • Eventuali effetti collaterali e/o rischi possibili:

    I rischi associati alla diagnosi delle prostatiti croniche dipendono dalle manovre effettuate per la raccolta dei campioni biologici (tampone uretrale, massaggio prostatico) e per le procedure di diagnostica per immagini (ecografia prostatica transrettale).

    LEGGI TUTTO
  • Alternative possibili:

    Non sono note strategie alternative al trattamento antibatterico nel caso delle prostatiti acute e croniche batteriche (categorie I e II). Le opzioni di trattamento delle sindromi dolorose pelviche croniche sono varie. Gli interventi chirurgici sono solo raccomandati in caso di franca ostruzione e ipertrofia benigna.

    LEGGI TUTTO

  • Effetti del non trattamento:

    Prostatite acuta batterica (Categoria I): aggravamento dell’infezione, sepsi.
    Prostatite cronica batterica (Categoria II): persistenza dei microorganismi infettanti a livello della ghiandola prostatica con possibile esacerbazione dell’infezione e della sintomatologia.

    LEGGI TUTTO

 

Quello che normalmente vediamo dell'iceberg è solo la parte che emerge dall'acqua, quella su cui soffiano i venti, non siamo consapevoli che al di sotto di essa si trova una parte molto più grande, su cui spingono le correnti del mare.

Sigmund Freud

 

 

 

 

Classificazione e epidemiologia delle prostatiti

I National Institues of Health (NIH) hanno proposto la seguente classificazione delle prostatiti, accettata e utilizzata a livello internazionale (Krieger JN, Nyberg L Jr, Nickel JC. NIH consensus definition and classification of prostatitis. JAMA. 1999;282(3):236-7):

  • Categoria I (Prostatite acuta batterica, ABP)
  • Categoria II (Prostatite cronica batterica, CBP)
  • Categoria III a (Prostatite cronica/Sindrome dolorosa pelvica cronica infiammatoria, CPPS)
  • Categoria III b (Prostatite cronica/Sindrome dolorosa pelvica cronica non infiammatoria, CPPS)
  • Categoria IV (Prostatite infiammatoria asintomatica, AIP)
Leggi dettagli categorie

Metodica del test secondo Meares e Stamey

Il Test secondo Meares e Stamey è considerato il “gold standard” tra le metodiche diagnostiche per l’individuazione delle prostatiti e per la diagnosi differenziale tra prostatiti croniche batteriche (classe II) e sindromi dolorose pelviche croniche (classe III)(Stamey TA. Prostatitis. J R Soc Med. 1981; 74(1):22-40).

Si tratta di un “low urinary tract segmented test”, ossia di un test frazionato delle basse vie urinarie, consistente nella raccolta di 4 campioni delle urine e dei secreti del paziente in diverse condizioni. Tali campioni vengono denominati VB1, VB2 e VB3 ed EPS. Il termine VB sta per “Voided Bladder”. EPS si riferisce alle secrezioni prostatiche espresse durante il massaggio prostatico (“Expressed Prostatic Secretions”).

Leggi dettagli

Un nuovo sistema di classificazione e una terapia personalizzata per il singolo paziente

Negli anni 2009-2010 il gruppo di ricerca di Daniel Shoskes, del “Glickman Urological and Kidney Institute” di Cleveland (Ohio, USA), ha proposto alla comunità scientifica un nuovo algoritmo diagnostico-terapeutico per le prostatiti croniche di classe III (CP/CPPS).

Un algoritmo è un sistema logico, basato su una rete complessa di regole da seguire per la diagnosi e la terapia di una malattia.

L’ algoritmo proposto si chiama UPOINT (Bibliografia: n.1). Questo acronimo, elaborato dai colleghi americani, richiama i sei “domini” diagnostici e terapeutici originali del nuovo algoritmo, sulla base della sintomatologia e dei segni clinici del paziente

Leggi dettagli
La Prostatite Cronica

Come trattare le prostatiti

  • Diagnosi delle prostatiti

    Per differenziare tra forme batteriche e abatteriche, é essenziale effettuare un’indagine basata sulla coltura di campioni urinari e di secreto prostatico, finalizzata alla localizzazione del focolaio di infezione.

    LEGGI TUTTO
  • Opzioni terapeutiche

    La terapia medica varia sensibilmente a seconda delle diverse classi di prostatite; per questo una diagnosi rigorosa e’ essenziale per il buon fine del trattamento.


    LEGGI TUTTO

  • Probabilità di successo, vantaggi attesi:

    Dati di letteratura indicano che le probabilità di successo (eradicazione completa dei patogeni infettanti) variano tra il 60 e il 95% nel caso della prostatite cronica batterica.

    LEGGI TUTTO
  • Eventuali effetti collaterali e/o rischi possibili:

    I rischi associati alla diagnosi delle prostatiti croniche dipendono dalle manovre effettuate per la raccolta dei campioni biologici (tampone uretrale, massaggio prostatico) e per le procedure di diagnostica per immagini (ecografia prostatica transrettale).

    LEGGI TUTTO
  • Alternative possibili:

    Non sono note strategie alternative al trattamento antibatterico nel caso delle prostatiti acute e croniche batteriche (categorie I e II). Le opzioni di trattamento delle sindromi dolorose pelviche croniche sono varie. Gli interventi chirurgici sono solo raccomandati in caso di franca ostruzione e ipertrofia benigna.

    LEGGI TUTTO

  • Effetti del non trattamento:

    Prostatite acuta batterica (Categoria I): aggravamento dell’infezione, sepsi.
    Prostatite cronica batterica (Categoria II): persistenza dei microorganismi infettanti a livello della ghiandola prostatica con possibile esacerbazione dell’infezione e della sintomatologia.

    LEGGI TUTTO

 

Quello che normalmente vediamo dell'iceberg è solo la parte che emerge dall'acqua, quella su cui soffiano i venti, non siamo consapevoli che al di sotto di essa si trova una parte molto più grande, su cui spingono le correnti del mare.

Sigmund Freud

 

 

 

 

Classificazione e epidemiologia delle prostatiti

I National Institues of Health (NIH) hanno proposto la seguente classificazione delle prostatiti, accettata e utilizzata a livello internazionale (Krieger JN, Nyberg L Jr, Nickel JC. NIH consensus definition and classification of prostatitis. JAMA. 1999;282(3):236-7):

  • Categoria I (Prostatite acuta batterica, ABP)
  • Categoria II (Prostatite cronica batterica, CBP)
  • Categoria III a (Prostatite cronica/Sindrome dolorosa pelvica cronica infiammatoria, CPPS)
  • Categoria III b (Prostatite cronica/Sindrome dolorosa pelvica cronica non infiammatoria, CPPS)
  • Categoria IV (Prostatite infiammatoria asintomatica, AIP)
Leggi dettagli categorie

Metodica del test secondo Meares e Stamey

Il Test secondo Meares e Stamey è considerato il “gold standard” tra le metodiche diagnostiche per l’individuazione delle prostatiti e per la diagnosi differenziale tra prostatiti croniche batteriche (classe II) e sindromi dolorose pelviche croniche (classe III)(Stamey TA. Prostatitis. J R Soc Med. 1981; 74(1):22-40).

Si tratta di un “low urinary tract segmented test”, ossia di un test frazionato delle basse vie urinarie, consistente nella raccolta di 4 campioni delle urine e dei secreti del paziente in diverse condizioni. Tali campioni vengono denominati VB1, VB2 e VB3 ed EPS. Il termine VB sta per “Voided Bladder”. EPS si riferisce alle secrezioni prostatiche espresse durante il massaggio prostatico (“Expressed Prostatic Secretions”).

Leggi dettagli

Un nuovo sistema di classificazione e una terapia personalizzata per il singolo paziente

Negli anni 2009-2010 il gruppo di ricerca di Daniel Shoskes, del “Glickman Urological and Kidney Institute” di Cleveland (Ohio, USA), ha proposto alla comunità scientifica un nuovo algoritmo diagnostico-terapeutico per le prostatiti croniche di classe III (CP/CPPS).

Un algoritmo è un sistema logico, basato su una rete complessa di regole da seguire per la diagnosi e la terapia di una malattia.

L’ algoritmo proposto si chiama UPOINT (Bibliografia: n.1). Questo acronimo, elaborato dai colleghi americani, richiama i sei “domini” diagnostici e terapeutici originali del nuovo algoritmo, sulla base della sintomatologia e dei segni clinici del paziente

Leggi dettagli